Viviamo in un mondo sempre più connesso, non fa eccezione il mondo del vino in cui condividiamo ogni assaggio con un semplice clic. Ma qual è il nuovo ruolo del social media nella comunicazione del vino?

L’ho chiesto a Mattia Asperti, sommelier e degustatore professionista, nonché creatore della community Il Sommelier Divino, che conta 177 mila follower su Instagram e 123 mila follower su TikTok, posizionandosi così tra le più grandi piattaforme in Italia dedicate al mondo dell’enologia.

Ciao Mattia, qual è oggi la posizione dei social media nella comunicazione del vino?

L’enologia ha trovato nei social media la giusta tavola digitale dove servire la propria arte. Infatti, la comunicazione del vino è in continua evoluzione, delineando il ruolo cruciale che queste piattaforme giocano nel dare visibilità a un settore così intriso di tradizione ma al tempo stesso proiettato verso l’innovazione.

Qual è la chiave comunicativa?

I nuovi strumenti digitali hanno permesso a produttori, cantine e sommelier di raggiungere direttamente appassionati e intenditori in ogni angolo del globo. Demolendo le barriere geografiche, queste figure possono raccontare la propria storia indipendentemente dalla loro ubicazione.

Nello specifico, il vero potere dei social media risiede nella capacità di raccontare storie: ogni bottiglia ha una sua narrazione che parla di tradizioni, di famiglia, di innovazione e di passione. Attraverso i social, le storie prendono vita, permettendo agli appassionati di sentirsi parte di un viaggio che va ben oltre il gusto. Questo storytelling emozionale crea un legame profondo tra produttori e consumatori, generando non solo interesse, ma anche fedeltà verso il brand.

Dalla vigna alla tavola digitale..

Il primo social utilizzato è Instagram, che con i suoi post e storie si è rivelato uno strumento ideale per mostrare vigneti dorati al tramonto, cantine secolari, e volti sorridenti di chi dedica la vita alla viticoltura. Seguono Facebook e LinkedIn che fungono da piattaforme per la creazione di gruppi e reti professionali. Abbiamo poi TikTok, il quale apre le porte a un pubblico più giovane, demistificando il vino attraverso video brevi e simpatici. Vi è infine Twitter, considerato il canale di informazione per eventi, riconoscimenti e novità in tempo reale.

La comunicazione passa da pubblicazioni esteticamente piacevoli?

Negli ultimi tempi, la comunicazione del vino sui social media non si limita più a pubblicazioni esteticamente piacevoli: si tratta anche di educare e coinvolgere l’audience. In particolare, la figura del sommelier è emersa come attore chiave nella comunicazione enologica e utilizza le piattaforme digitali per condividere storie affascinanti di vigne, cantine e processi di vinificazione.

Sommelier 2.0 possiamo dire?

I sommelier si sono trasformati in veri e propri narratori sociali del vino, ampliando il loro ruolo tradizionale di esperti degustatori all’interno di ristoranti ed enoteche. Essi utilizzano la potenza del racconto visivo e testuale per avvicinare il mondo enologico a un pubblico più vasto ed eterogeneo. Questa capacità di comunicare la complessità e la bellezza del vino in 

modo accessibile e coinvolgente non è solo una forma di intrattenimento, ma anche di educazione riguardo una delle arti che più caratterizza il panorama culturale del nostro Paese.

I sommelier, con la loro profonda conoscenza e passione, sono dunque diventati influencer nel vero senso della parola, guidando le scelte dei consumatori e influenzando le tendenze del mercato vitivinicolo attraverso i loro consigli e le loro storie ispiratrici. Questo flusso di informazioni ha democratizzato il sapere enologico, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio e interessato.

intervista a Mattia Asperti sul ruolo dei social nella comunicazione del vino  Mattia Asperti, sommelier , degustatore

Possiamo brindare a nuove opportunità?

Nonostante i numerosi vantaggi, la comunicazione del vino sui social media presenta anche delle sfide. La creazione di contenuti richiede strategie creative e autentiche per emergere, mentre la gestione dell’immagine di marca necessita una cura costante, data la velocità con cui le percezioni possono cambiare online. Tuttavia, le opportunità superano di gran lunga le sfide, offrendo agli esperti del settore strumenti potenti per raccontare la magia del vino a un pubblico globale. Insomma, l’era digitale ha trasformato radicalmente la comunicazione nel mondo del vino, aprendo nuove strade per la condivisione della cultura enologica. I social media, con la loro capacità di collegare, educare e ispirare hanno dimostrato di essere alleati preziosi nel rendere il vino più accessibile e comprensibile, celebrando al contempo la sua infinita complessità.