Già nell’Antica Grecia – diciamo tra il 1500 e il 1100 AC – esisteva una figura chiamata simposiarca. Era il precursore del sommelier.

Forse non sai che la figura del sommelier ha origini antichissime. Nasce nella Grecia Classica. Certo molto lontana, nel tempo e anche nelle mansioni, dal sommelier contemporaneo, la figura del simposiarca dava prova della sua maestria durante il simposio, dosando acqua e vino, con miele e spezie, e dando vita, in un certo senso, ai primi abbinamenti.

Esiodo racconta di vini dolci e dalla gradazione alcolica molto alta. Sappiamo anche che il vino puro poteva essere bevuto solo ed esclusivamente dagli dei e che i trasgressori di questa regola sarebbero stati puniti con la pazzia. Platone descrive in modo interessante i Simposi accompagnati da fiumi di vino.

Durante l’Impero Romano, prende il nome di Rex Bibendi, ma la sua funzione resta pressoché la stessa.

In questo periodo il vino era destinato solo ed esclusivamente agli uomini. La moglie, sorpresa a bere vino rischiava il divorzio e poteva addirittura essere uccisa. Con il passare del tempo questa mentalità venne modificata e si fece più morbida. Inoltre il vino iniziò a conquistare una buona parte di mercato.

Durante l’impero romano il vino divenne un prodotto di eccellenza e conquistò una larga fetta di mercato. Sorsero le prime distinzioni tra vini economici e vini pregiati.

È il rinascimento a dare vero lustro a questo ruolo. Il coppiere – questo il suo nome – guiderà il gusto in fatto di vini nelle corti italiane mentre è alla Francia che dobbiamo il nome che tutti noi conosciamo. Ed è curioso che, sebbene evochi in noi raffinatezza e eleganza, l’etimologia del termine riporti a -sauma- e -lier- ovvero soma e legatura, volendo indicare le botti che venivano legate al dorso del mulo da soma.

Nei suoi Diarii, scritti tra il 1496 e il 1533, il noto viaggiatore Marin Sanudo, attento osservatore racconta la Venezia Rinascimentale, gli eventi politici,  la cronaca nera e le feste. Parla di someglier quali addetti al servizio del vino. Anche Gaspare Contarini (1625) nelle “Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato” narra di questo personaggio chiamato “somilier de corpo”.

Nel Settecento, il Duca di Savoia istituisce la figura del Somigliere di Bacco. È il primo passo verso la formalizzazione di una professione. Il somigliare diventa un pubblico ufficiale. E ha la responsabilità di versare vini con tecnica perfetta dopo averli acquistati per il re.