Il processo di affinamento di un vino è magico, quasi sacro. Conosciamo “chimicamente” cosa succede durante le fasi che portano dall’uva al nettare.

Conosciamo anche come il “riposo” in bottiglia incida sull’invecchiamento del vino.

Sono state studiate tutte le condizioni che influiscono su questa fase: luce, umidità, temperatura, vibrazioni, pressione e sono state portate bottiglie di vino in condizioni estreme, dalle vette del Monte Bianco agli abissi per carpire ulteriori segreti e, raccontare l’evoluzione del vino, quando le condizioni esterne alla bottiglia vengono alterate.

chateau Petrus nello spazio

Gli ultimi “originali” studi sono stati effettuati sull’influenza della micro-gravità. La start up lussemburghese Space Cargo Unlimited ha dato inizio ad un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale della Nasa, portando in orbita, ad un’altitudine di 400 Km, per 14 mesi (per la precisione 312 giorni e 14 ore, pari a  216 057 600 km in ZeroG, vale a dire 284 viaggi andata e ritorno sulla luna) 12 bottiglie di vino Bordeaux, Chateaux Petrus Pomerol e 320 piantine di vite, 50% merlot e 50% Cabernet Sauvignon.

Il viaggio è stato effettuato alla velocità di 28.800 km/h per un percorso di più di 300.000.000 di km.

Il “progetto spaziale” prende vita dall’osservazione dei cambiamenti climatici che hanno portato, negli ultimi periodi a spostare la coltivazione della vite in luoghi più “alti e freschi”.

Gli obiettivi di questo progetto sono diversi:

  • studiare la resistenza della vite negli ambienti più ostili e la sua capacità di adattamento a bassa gravità, influsso delle radiazioni, alto vuoto, temperature estreme
  • comprendere come le condizioni di stress individualmente o in combinazione possano influenzare la genetica e portare cambiamenti evolutivi negli organismi
  • comprendere come coltivare la vite in ambienti difficili alla luce dei rapidi cambiamenti climatici
  • comprendere come le condizioni particolari dello spazio possano influenzare l’evoluzione dei componenti del vino durante l’invecchiamento

Con la capsula Dragon 2, le bottiglie e le piantine sono atterrate al largo della Florida, nel Golfo del Messico, a gennaio.

Le piante di vite sono cresciute più velocemente rispetto a quelle sulla Terra, nonostante la scarsità di luce e acqua.

Solitamente il vetro e l’alcol sono vietati sulla Stazione Spaziale Internazionale, ogni bottiglia è stata imballata all’interno di una speciale bombola di acciaio.

Uno speciale dispositivo pressurizzato ha stappato molto delicatamente la bottiglia. Una giuria di 12 persone è stata reclutata per la degustazione esclusiva guidata dal ricercatore dell’Istituto di Scienze della vite dell’università di Bordeaux.

Una prima bottiglia è stata aperta in una degustazione comparativa con la sorella rimasta a terra. La bottiglia rientrata dallo spazio si è presentata un pò più invecchiata, con tannini più morbidi, ma non rovinata.

Gli studi, che continueranno, potrebbero portare allo sviluppo di viti più robuste, nonché alla coltivazione dell’uva ed alla produzione di vino nello spazio.

Approfondimenti

Space Cargo Unlimited noleggia astronavi pressurizzate con capacità di ritorno, in collaborazione con Space Biology Unlimited, team scientifico ha lanciato il primo programma di ricerca completo a guida privata sulla ISS: Mission WISE, con particolare attenzione al futuro dell’agricoltura.

Secondo alcune previsioni, all’asta di Christie’s il vino potrebbe raggiungere la cifra di un milione di dollari. Importo che permetterà di finanziare nuove missioni nello spazio e nuovi studi. La bottiglia verrà venduta all’asta all’interno di un baule completamente realizzato a mano ed ispirato allo spazio, con l’occorrente per la degustazione, un decanter, i bicchieri ed un cavatappi ricavato da una meteorite.