Ho avuto il piacere di cenare al Placito Risano, aperto da poco a Bezovica, in Slovenia.
Il Ristorante è stato fortemente voluto da Valter Krmac, grande appassionato di storia che ha impiegato più di due anni lavoro, affiancato da un team di artisti e artigiani, nella realizzazione del progetto.
Con immensa creatività ha preso forma un ambiente in cui rivivere l’evento storico del Placito del Risano.
Il Ristorante sorge sul presunto luogo in cui nell’804 i rappresentanti dell’Imperatore Carlo Magno vennero mandati in Istria per ascoltare le recriminazioni di 172 testimoni sull’operato dei vescovi istriani, del duca franco Giovanni, “sulle ingiustizie relative al pagamento dei tributi, sui soprusi perpetrati contro le antiche consuetudini del popolo a danni di orfani e vedove”.
Nell’incontro vennero stabiliti gli obblighi delle autorità civili ed ecclesiastiche e venne discussa la sede del magister militum istriano. Il verbale prese il nome di Placito del Risano ed è il documento che testimonia il passaggio dall’ordinamento romano-bizantino al feudalesimo.
Ogni dettaglio è curato e l’intento è proprio quello di ricreare l’atmosfera di quel preciso momento storico nel comfort della modernità:
Il grande lampadario riproduce fedelmente quello storico commissionato dall’imperatore Federico Barbarossa per la Cappella Palatina dedicata a Carlo Magno nella Cattedrale di Aquisgrana.
L’affresco raffigura il Placito del Risano reinterpretando l’illustrazione storica dell’artista triestino Giuseppe Barison
Le sedie della sala in massello di noce replicano quelle progettate dal famoso architetto sloveno Jože Plečnik
La struttura del caminetto è realizzata in pietra scolpita a mano
I divani originali insieme ad altri oggetti dell’800 provenienti dal lascito dei Conti Gravisi uniscono il passato più remoto con la storia più recente del luogo
Il massiccio e rotondo tavolo centrale in legno massello di ulivo ci riporta alla leggenda medievale
In cucina il giovane e promettente chef Jure Dretnik seleziona sapientemente gli ingredienti dei piatti stratificando le consistenze. Il menu propone un viaggio gastronomico ispirato al periodo storico.
Per me e solo per me, lo chef ha ideato un menu speciale, vegano.
Sono rimasta colpita dal fatto che, per scelta, i piatti non hanno un nome. Vengono semplicemente elencati gli ingredienti. L’ho trovato geniale. Leggere il menu in questo modo stimola la tua fantasia anche se non al punto di immaginare quale esplosione di sapori ti attende di li a poco.