Il Fivi, mercato dei vini degli associati alla Federazione italiana dei vignaioli indipendenti, alla sua undicesima edizione, ha quest’anno raggiunto numeri da record.

Quali sono i segreti di questo successo?

  • Primo fra tutti: il format. Il FIVI è una “fiera non fiera“. Da sempre, dalla prima edizione del 2008, Protagonista è il vino. È un momento in cui vengono azzerate le distanze con i produttori, una sorta di visita in cantina. Fivi, attraverso gli assaggi, offre la possibilità di un confronto con coloro che custodiscono la terra e il suo patrimonio e svela i bisogni del consumatore.
  • Secondo: la possibilità di acquistare il vino. L’organizzazione dell’ente fiera di Piacenza ha messo a disposizione 800 carrelli per la spesa. Molti affezionati si sono presentati con il proprio “carrellino con le ruote”. Fivi è quindi anche una grande enoteca.
  • Terzo: Piacenza. Anche per l’undicesima edizione la città di Piacenza, è stata la sede del mercato dei vini degli associati della FIVI, federazione italiana dei vignaioli indipendenti che aderisce all’omonima confederazione europea  di cui è presidente la “vignaiola italiana” Matilde Poggi, già per anni presidente in Italia. Piacenza è una “location geografica al centro di un quadrilatero padano facile da raggiungere con tutte le autostrade,  addirittura dalla Francia e dalla Svizzera  in meno di 2 ore, sede a neanche 500 metri dall’uscita del casello autostradale con ingresso in A1 agevolato per chi lascia i padiglioni la sera“.

Negli anni i banchi di assaggio sono passati da 100 a 840. Gli associati presenti a questa edizione sono stati circa 900 dei 1500 aderenti. Presenti tutte le regioni italiane. Piacenza è stata  presente con 32 cantine. Le etichette esposte sono state circa 5000.

Esclusi i biglietti invito riservati ai giornalisti, blogger, esperti di settore, sono stati 24.000 gli ingressi paganti, con file lunghissime all’ingresso per due mattine di seguito già a partire dalle 9.30 con ingresso obbligato dopo le 11.00.

Un evento da record: boom di presenze e di vendite. Secondo il sondaggio finale svolto da Ceves-uni, il centro analisi ricerca dell’ osservatorio economico del vino e spumanti si è trattato di un evento “economicamente vantaggioso”: gli atti di acquisto sono stati stimati oltre i 13400 con una media di 2,8 bottiglie e, in base ai prezzi medi dichiarati dai presenti, variabili da 7 euro la bottiglia, il volume di affari si assesta in neanche 3 giorni, 26, 27 e 28 novembre 2022, sui 430.000 euro!