L’ Erbamat è un vitigno a bacca bianca che viene coltivato nella regione Franciacorta in  Lombardia.

Il vitigno erbamat è un vitigno autoctono antico. Si trova nella zona del bresciano, tra il il lago di Garda e la Franciacorta.

Molto vinificato in passato è stato abbandonato nel corso degli anni, sostituito da uve più conosciute, meno difficili e più remunerative. 

Dotato di grande acidità e profumi delicati, questo vitigno, è stato oggetto, negli ultimi anni, di diversi studi ed è entrato nella composizione degli spumanti Metodo Classico Franciacorta DOCG. Può anche essere vinificato in purezza nei vini fermi.

L’Erbamat e il cambiamento climatico

La riscoperta dell’Erbamat si deve al climate change, l’importante innalzamento delle temperature, in particolare nel periodo estivo, che porta ad un’eccessiva maturazione delle uve da spumantizzare, in modo particolare dello Chardonnay. 

Negli ultimi anni si è assistito ad una rincorsa dei cambiamenti climatici con vendemmie anticipate.

L’erbamat ha una maturazione tardiva ed è molto ricco sia di acido tartarico che malico, caratteristica mancante allo Chardonnay. L’acidità è importante nella produzione del Metodo Classico. 

Queste valutazioni hanno portato alcune aziende del territorio della Franciacorta a rivalutare questo vitigno e reimpiegarlo nella spumantizzazione.

Il vitigno e le sue caratteristiche

Ha un grappolo conico, cilindrico e non alato, con acini dalla forma circolare e di medie dimensioni. La buccia è molto resistente nonostante sia sottile, coperta di pruina. 

La foglia ha cinque lobi, è pentagonale e medio-grande.

Il nome Erbamat nasce dalla colorazione verde della buccia che rimane verde anche quando i grappoli sono maturi. 

Il 1 Agosto 2017, l’Erbamat è stato inserito nella base ampelografica del Franciacorta e del Franciacorta Rosè in misura facoltativa di massimo il 10%. Non può essere impiegato per la versione Saten.

Si tratta di una possibilità molto interessante per i produttori che necessitano di aumentare i livelli di acidità. Allo stesso tempo si tratta di una valorizzazione del territorio.