Scacciadiavoli è stata la seconda cantina che ci ha ospitati per l’evento di presentazione della guida “I vini del cuore”.

Liù Pambuffetti ci ha accompagnati in un affascinante percorso lungo i secoli, dettagli storici importanti e aneddoti famigliari. Il nome Scacciadiavoli deriva dal soprannome dato a un esorcista che viveva in un borgo al confine con la proprietà.

Un bisnonno che lavorava per il principe Boncompagni Ludovisi da quando era bambino e poi, con una grande forza di volontà diventato un commerciante sempre più importante per prodotti alimentari, pesce conservato, baccalà, acciughe. Fino a quando, all’età di 71 anni, ha potuto acquistare la cantina del principe che era in vendita a un prezzo molto basso. Liù ci racconta che il bisnonno conosceva molto bene questa realtà al punto di ritenere il valore di vendita un’offerta davvero imperdibile. 

“Ha fatto di tutto per acquistarla” e per Liù quell’acquisto ha un grande valore simbolico perché rappresenta la realizzazione di un sogno.

Una cantina costruita nel passato e già allora iper moderna e funzionale. Il principe Boncompagni Ludovisi, parente degli Antinori e della nobiltà connessa alla Chiesa, aveva acquistato la collinetta sulla quale non c’era nulla e impiantato 150 ettari. Si avvaleva della figura dell’enologo e grazie alle conoscenze fece costruire un edificio imponente. Ancora oggi luogo di visite da parte di esperti in architettura. Ancora autosufficiente e attuale nonostante siano passati più di cento anni.

cantina Scacciadiavoli

Lungimirante, il principe, grazie a questa struttura pensata per essere efficiente, produceva vino sfruttando la gravità su quattro livelli. Il vino veniva esportato negli Stati Uniti e in Giappone e aveva addirittura partecipato all’esposizione universale di Chicago. Visione assolutamente contemporanea. 

“Avanguardia” era la parola chiave. Poi gli investimenti in borsa, la crisi finanziaria del 1919, la vendita di diverse proprietà e la lottizzazione del quartiere Boncompagni-Ludovisi per ottenere degli appartamenti. La cantina passa nelle mani di un secondo proprietario diventato poi funzionario del partito fascista a livelli elevati, tanto che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la cantina viene espropriata e venduta al fattore. Nove anni dopo, l’acquisto del bisnonno e nuove pagine di storia da scrivere.

La famiglia di Liù inizia a produrre il vino con una “ricetta del Chianti”, perché conosciuto in tutto il mondo. Ora la produzione conta 250.000 bottiglie l’anno. Sangiovese, Sagrantino, Merlot, Chardonnay, Trebbiano Spoletino e Grechetto su 40 ettari vitati.

Scacciadiavoli ha in sè 140 di storia, non solo della famiglia Pambuffetti, ma dell’agricoltura. 

Di seguito la mia intervista a Liù.

Il tuo primo incontro con il vino

Essendo cresciuta a Montefalco all’interno di una famiglia di produttori il mio primo incontro col vino è stato abbastanza precoce .Devo dire però che, prima di aver incontrato il vino, mio papà mi ha introdotto alla terra e quindi mi portava sempre a vedere le lavorazioni dei campi.

La sensazione anche non sensoriale del primo assaggio

Sinceramente la prima sensazione di un sorso di vino non me la ricordo perchè ero piccola, ma mi ricordo l’eccitazione di fare una cosa da grandi.

Cos’è il vino per te?

Il vino per me è un’esperienza multisensoriale da condividere con gli altri senza la quale la mia vita avrebbe meno gusto.

Il ricordo più emozionante legato al vino

Visita e degustazione a Chateau Latour all’inizio della mia esperienza di studi a Bordeaux.

Un aneddoto legato al vino che ti sta a cuore?

Un viaggio di studio/piacere/lavoro nella Loira con degli amici/operatori del settore .

La casa che abbiamo affittato era bruttissima e freddissima, ma il vino che abbiamo bevuto era talmente buono che quella tra i tanti viaggi fatti è stata la casa che ci è piaciuta di più e non la dimenticheremo mai.

Raccontami la tua storia

Produttrice per passione, laureata in economia aziendale alla Bocconi di Milano. Li ho capito quanto fossi attaccata alla terra e quindi ho capito che dovevo scappare a studiare vino possibilmente in Francia per poi tornare a casa .

Così è successo.

Ora raccontami la tua storia senza vino

Se fossi solo andata a studiare a Milano e non avessi voluto approfondire e intraprendere il lavoro della mia famiglia , penso che mi sarei sentita un pò meno fortunata rispetto a quanto mi sento in questo momento.

Il vino aggiunge bellezza quindi senza vino ci sarebbe meno bellezza.

Il territorio del tuoi vini, come lo descrivi?

Montefalco e l’Umbria sono luoghi dove tutto il potenziale è espresso solo in parte .Quindi la missione è far fiorire tutto quello che questi luoghi esprimono.

Scacciadiavoli cantina

Raccontami i tuoi vini

I nostri vini hanno sempre un fil rouge che li accomuna nonostante prendano strade diverse a seconda della tipologia e del vitigno. L’equilibrio gustativo è molto importante per noi.

Qual è tra i vini che produci quello con cui ti senti più in sintonia

Tutti i mono varietali quindi Montefalco Sagrantino, Spoleto Doc e Spumante Rosé

Quale quello che senti più difficile

Nonostante sia mono varietale anche quello, il Montefalco Grechetto è quello che ritengo più difficile per me .

Una cantina dalla storia affascinante, me la riassumi?

È una delle più antiche aziende del territorio “Montefalco”. La cantina fu realizzata nella seconda metà dell’800, quando il principe Boncompagni, lasciò Roma per dedicarsi alla produzione di vino. Era il periodo della seconda  rivoluzione industriale e il principe ambiva a fondare lo “stabilimento” del vino, un complesso enologico imponente che avrebbe prodotto quasi un milione di bottiglie.

Una cantina all’avanguardia già molto tempo fa..

Fin dall’inizio della sua storia Scacciadiavoli ha avuto l’ambizione di essere moderna, efficiente ed efficace. Organizzata su 4 livelli di gravità, la produzione avviene dall’alto verso il basso, essendo l’edificio posto all’interno della collina.

Una parola nel mondo del vino che ti piace

Vendemmia

Una parola nel mondo del vino che ti rappresenta

Vendemmia

Con quale produttore di vino usciresti a cena e perché?

Enrico Rivetto produttore a Serralunga d’Alba perchè è un ragazzo molto moderno, competente e commercialmente preparato

Se i tuoi vini fossero delle canzoni?

Jazz perchè il mio compagno è un jazzista

cantina Scacciadiavoli

Se fossero delle scene di un film?

Un film di Fellini

Se fossero delle opere d’arte?

Opere di M.C. Escher