I vini della Val d’Aosta nascono in questa piccola regione di montagna, tipica valle glaciale di rocce nude che si scaldano di giorno e rilasciano il calore durante la notte.

Sono rocce di origine sedimentaria. Si possono distinguere tre aree di corrugamento: quella esterna, di rocce cristalline che comprende il Monte Bianco, quella interna, sempre di rocce cristalline che comprende i rilievi del Gran Combin, il Monte Rosa e il Gran Paradiso e la terza che colma la sinclinale tra le due aree cristalline.

L’area più fertile e vocata alla viticoltura è quella centrale, solcata dalla Dora Baltea e si estende da Ovest verso Est con due versanti, un dritto ed un rovescio, dove lungo il versante dritto si incontrano più coltivazioni di vite rispetto al versante rovescio, più freddo.

Il clima è continentale con inverni lunghi e rigidi ed estati calde e soleggiate, interessanti i vari microclimi che si incontrano seguendo il corso della Dora Baltea che, nella loro diversità rendono possibile la coltivazione della vite.

I sistemi di allevamento più diffusi sono: Guyot, Alberello e Pergola bassa, perché regge meglio il peso della neve. La Pergola bassa è sostenuta ancora da colonne dell’epoca romana.

pergola valdostana vini

La produzione di vini della Val’Aosta parte da una viticoltura definita eroica, praticata in condizioni difficili ed estreme.

I produttori sono riuniti in cooperative, che permettono la loro espansione.

I viticoltori coltivano e mantengono la montagna con i loro piccoli fazzoletti di terra di un ettaro o un ettaro e mezzo. In questa regione, infatti, la forte pendenza dei terreni ha determinato avvallamenti e terrazzamenti con teorie di muretti in pietra. Queste terrazze si sgretolerebbero in poco tempo se le radici delle viti non svolgessero la loro funzione aggregante.

Più concentrata sulla produzione dei vini rossi e rosati, per un 60%, la produzione di vini della Val d’Aosta è una produzione di qualità.

Gli ettari di vigneto sono 520 in una sola denominazione, ma tanti vitigni tra autoctoni davvero rari, per circa il 65% della produzione e internazionali.

Vitigni a bacca bianca: Prié Blanc, vitigno a piede franco, molto versatile, germoglia tardi e matura presto, Petite Arvine, più gli internazionali Chardonnay, Muller Thurgau, Pinot Grigio (Malvasia), Pinot Bianco.

Vitigni a bacca rossa: Petit Rouge, Fumin, Vien de Nus, Cornalin, Mayolet, Vuillermin più gli internazionali Pinot Nero, Gamay, Merlot, Syrah.

Dal Piemonte arrivano il Nebbiolo Picotendro e il Moscato Bianco.

Le aree viticole della Valle D’Aosta sono tre e seguono il corso del fiume: Alta Valle, Valle Centrale e Bassa Valle.

L’Alta Valle (Valdigne) è la zona con le vigne più alte e la viticoltura più estrema. I due vitigni più diffusi sono il Prié Blanc con cui si produce il Blanc de Morgex et de la Salle e il Petit Rouge con cui si produce l’Enfer d’Arvier.

La Valle Centrale è la zona di elezione per i vitigni a bacca rossa. Si produce Torrette con il Petit Rouge. Nus è famoso per lo storico e raro Malvoisie Fletri, passito da Pinot Grigio. Più a Est la zona diventa famosa per la produzione di vini da uve passite. Chambave vede la produzione di moscato bianco con cui si produce il Muscat Fletri e lo Chardonnay.

L’enfer d’Arvier e Torrette sono vini di media struttura non molto adatti a lunghi invecchiamenti.

La Bassa Valle è la zona in cui predomina il Nebbiolo che ritroviamo in Arnad e Donnas.

I prodotti tipici della Val d’Aosta sono: il lardo di Arnad, Jambon de Bosses, Carbonade con polenta, Zuppa alla Valpellinese, Tegole aostane.