Perpetuo è qualcosa che dura in eterno, che mai verrà interrotto, senza fine, perpetuo è un gesto che nel tempo si ripete, ad intervalli regolari; perpetuo vorremmo fosse ogni istante felice della nostra vita.

Ma Perpetuo è anche un procedimento che da origine ad un vino. Tecnica di invecchiamento antica e contadina dove ogni volta che un pò di vino viene estratto, si integra con del vino nuovo, identico. Una sorta di rabbocco continuo, perpetuo appunto.

Un tenere idealmente “per sempre” un vino in una singola botte che nasce dall’idea di creare qualcosa che resti oltre noi e che continui a regalare emozioni. Un vino che si perde tra il passato ed il futuro, senza tempo. 

Senzatempo: l’intervista al vignaiolo misterioso

E Senzatempo è il nome del progetto di un vignaiolo coraggioso e un pò sognatore. Un sogno che diventa realtà, per curiosi, per appassionati. Ho deciso di seguire un pò più da vicino questo progetto, e di sapere qualcosa di più su questo vignaiolo che, al momento, preferisce rimanere nascosto dietro la sua bottiglia. 

Il tuo primo incontro con il vino 

Ho sempre amato il vino ci sono cresciuto dentro, anche se sono il primo Vigneron di famiglia

La sensazione anche non sensoriale del primo assaggio

Il primo assaggio ad una festa paesana, in un bicchiere di plastica, il primo assaggio vero ad una manifestazione enoica del mio paese, con bicchieri giusti. Non sapevo nulla di quel vino se non il nome, ma scoprii perché tutti ne andavano matti

Il ricordo più emozionante legato al vino

È legato ai vini delle isole, amo le viticolture eroiche

Un aneddoto legato al vino che ti sta a cuore

L’incontro con Zeno Zignoli, viticoltore della Valpolicella. Produce un vino perpetuo come il Senzatempo, (non cercatelo, lo beve per se) me ne parló a quella cena, era un processo produttivo che mi mancava, me ne innamorai e decisi di produrre il Senzatempo.

Raccontami la tua storia

La mia storia di produttore di vini nasce nel 2001. Una folgorazione o illuminazione, o vocazione, chiamala come preferisci, forse il fatto di essere nato in una zona vocata mi ha aiutato.

Ora raccontami la tua storia senza vino

La mia vita senza vino, o senza viti, sarebbe vuota. Forse avrei più tempo per la famiglia, ma così come per il vino preferisco la qualità alla quantità.

Cos’è Senzatempo?

Senzatempo é un connettitore di annate, emozioni e ricordi, concentrate in un sorso, ed almeno fin quando avrò vita sarà a moto perpetuo.

Alla fine regalare emozioni dovrebbe essere l’obiettivo di ogni vignaiolo.

Di cosa è fatto il Senzatempo?

È un Sangiovese in purezza, nato nel 2014 dove ad ogni annata si sono aggiunte le altre, una sorta di solera, ma senza fioretta

Qual è il tuo vitigno preferito e perchè?

Ne ho tanti di vitigni preferiti, tutti quelli che danno vini eleganti e che sono coltivati per creare vini da monovitigno, Pinot Nero, Nebbiolo, Sangiovese, Nerello Mascalese. Per i bianchi direi il Prié Blanc per la tenacia di vivere in alto.

Cos’è il vino per te?

Un mezzo di trasporto dentro il quale l’uomo ingloba i frutti della natura, le proprie fatiche e le differenze di un annata per regalare emozioni a chi lo beve. Per me é così e provo a farlo sempre così.

Una parole del mondo del vino che ti piace

Una parola che mi piace é fermentazione, nasce tutto da lì, e rappresenta il mio essere.

Nel creare e nel non essere mai statico

Con quale produttore di vino usciresti a cena?

Tornerei a cena con Zeno Zignoli ascoltarlo parlare delle interazioni della natura, e del rispetto di quest’ultima e sentirli citare Columella come fosse un autore contemporaneo.

Se Senzatempo fosse una canzone?

Chiaro di luna di Jovanotti

Se fosse la scena di un film?

La scena finale del film “un’ottima annata

Se fosse un’opera d’arte?

L’arte della seduzione di Vettriano, artista che adoro