Vini Calabresi: autentica ospitalità. Due parole per descrivere l’incontro con Pasquale dell’azienda Barone di Bolaro.

L’azienda vinifica uve provenienti da 7 ettari di vigneti di proprietà, Nerello Calabrese, Sangiovese e Malvasia Bianca e 12 ettari di vigneti situati nel Comune di Cirò Marina coltivati a Gaglioppo e Greco Bianco, provenienti da conferitori vicini alla filosofia aziendale.

Amouri spumante extra dry barone di Bolaro Only wine festival

Pasquale mi ha “portata tra i suoi vigneti” con un racconto passionale e coinvolgente in cui è emerso un grande amore per la propria terra ed il proprio lavoro. 

Vini calabresi che rispecchiano il territorio.

Il “viaggio in terra calabrese” comincia con AMOURI Spumante Extra Dry Metodo Charmat, da vitigni a bacca bianca. Uno spumante sincero, fresco e immediato. Esattamente quello che serve per rompere il ghiaccio e rendere l’incontro informale e conviviale. 

Giallo paglierino scarico con riflessi verdolini. Al naso spicca la nota fruttata in modo particolare di agrume.

All’assaggio vivace grazie alla buona acidità. Ritorna la nota fruttata. Fresco e sapido.

 

SEMELEGreco Bianco 60%, Malvasia 40% vendemmiate a fine settembre e spremute a freddo.

Si presenta in una veste gialla paglierina molto luminosa con un naso profumato e leggermente aromatico. Nota fruttata di pompelmo, pesca gialla e floreale di caprifoglio e gelsomino.

All’assaggio una bella struttura, freschezza e sapidità.

Anna Corrù sommelier Barone di Bolaro vini calabresiCHIRONE – Calabrese e Gaglioppo.

Si presenta con un colore rosso rubino carico, consistente. Al naso intenso, complesso e fine. Nota di viola e piccoli frutti rossi, lampone e ribes lasciano spazio a note più intense di marasca e ciliegia. Una chiara nota di liquirizia.

All’assaggio fresco, buona sapidità. Intenso e complesso, elegante. Bel tannino integrato.

KALAVRIA – Greco bianco 100%

Vendemmia tardiva e successivo appassimento delle uve raccolte al sole. Interessantissimo passito.

Alla vista il colore è giallo dorato.

Al naso intenso complesso e fine. Profumo di zagara cha anticipa quello di scorze di limone e di arancia candite.

Frutta secca e note vegetali di piante aromatiche, alloro, salvia e rosmarino.

In bocca è sorprendentemente fresco, sapido. Sono rimasta colpita dal finale asciutto e ammandorlato.

Un vino che sicuramente si beve molto bene da solo, ma che sarò curiosa di degustare con gli abbinamenti che Pasquale mi proporrà durante la visita alla sua cantina in Calabria.

 

 

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