Un pezzo di storia del vino dell’Oltrepò Pavese

Ho conosciuto questa cantina vinicola sulle colline dell’Oltrepò Pavese qualche anno fa grazie all’AIS, quando un relatore del corso era proprio il loro enologo. Dopo quell’incontro, sono diventata una loro cliente. 

La storia di questa cantina affonda le sue radici nel periodo napoleonico, quando Angelo Domenico Mazza, acquista dalla Francia una proprietà sottratta al clero proprio da Napoleone. Montelio è una delle più antiche aziende agricole e cantine in Oltrepò Pavese

Oggi vanta  30 ettari di vigneto ad un’altitudine compresa tra i 140 ed i 280 m.s.l.m. in una proprietà di 78 totali con coltivazioni di grano, erba medica, legumi, piante officinali. La viticoltura è integrata ed i vitigni principalmente autoctoni: Cortese, Riesling Renano ed Italico, Moscato, Malvasia, Chardonnay, Pinot Nero, Barbera, Uva Rara, Croatina, Merlot.

Le cantine vinicole Montelio sorgono in provincia di Pavia in Lombardia, sulle vestigia di un monastero benedettino e l’archivio storico di famiglia conserva documenti a testimonianza della coltivazione della vite e produzione di vino già dal 1200. 

 

Il nome delle cantine Montelio deriva dall’edificio ottocentesco in cima a una romantica collina dell’Oltrepò Pavese. 

Spettacolari sono la cantina sotterranea impiegata per l’affinamento delle riserve in legno e l’antica ghiacciaia del convento dalla forma ottagonale che scende 7 metri sotto il suolo, impiegata come infernot per la custodia delle annate storiche. Nella vecchia vinaia, lo stemma ligneo che riporta inciso il motto della cantina: Natura docens.

La storia di questa azienda riserva una curiosa sorpresa: nella metà dell’Ottocento l’ingegner Domenico Mazza, trisnonno delle attuali titolari, progettò e mise in produzione una bottiglia idonea alle alte pressioni, adatta a contenere lo spumante Montelio che, come dimostrano antiche etichette prendeva il nome di Champagne prima che venisse vietato. 

Scelto dal Principe Luigi di Savoia, questo spumante veniva esportato anche in America. 

La produzione dello Champagne Montelio metodo classico, abbandonata appena prima della guerra 15-18, verrà ripresa quest’anno. Il 2021 vedrà il ritorno nella cantina Montelio, di uno spumante affinato 36 mesi sui lieviti, vendemmia 2017 e tiraggio 2018. 

La degustazione dei vini dell’Oltrepò Pavese di Montelio

In attesa delle bollicine di questo Oltrepò Pavese metodo classico vi presento alcuni vini che apprezzo: 

Comprino (Vino Rosso)

Merlot 100%

Vinificato in cemento ed affinato in bottiglia per almeno 4 mesi. 

Rosso rubino e buona consistenza.

Al naso intenso, abbastanza complesso e fine. Emerge la nota vegetale, peperone verde, nonostante sia merlot, frutta rossa, mora e ciliegia matura in particolare, in bocca il tannino è delicato, sapidità spiccata e buona persistenza. 

Costarsa (Vino rosso)

Comprino, Montelio vino rosso oltrepò pavese

Questa bottiglia è un’interessante espressione del vino dell’Oltrepò Pavese, attraverso uno dei suoi più importanti vitigni: il Pinot Nero. Conoscete il mio amore per questo vitigno.

Costarsa è un vino che conosco e che mi è capitato di bere più volte negli ultimi anni, con grandi emozioni. Quello che ci si aspetta solitamente da un Pinot Nero è che riveli qualcosa di sé lentamente. Costarsa non tradisce questa aspettativa. 

Limpido e rosso rubino, ha una bella consistenza. 

Al naso, intenso e complesso. Mi prendo la libertà di raccontarvi di aver sentito profumi di limone e gelsomino, sentori solitamente da vino bianco e profumi molto freschi di ribes. In un secondo momento lampone e mora, il limone diventa cedro. Poi, netta, la peonia fino a quando la menta non prende il sopravvento. Chiudono le spezie: cannella, pepe bianco e vaniglia.

In bocca presenta un buon corpo, equilibrio, intensità e persistenza. 

Vinificazione in cemento, 16 mesi di maturazioni in barriques diverse, lungo affinamento in bottiglia. 

Provateli e mandatemi il vostro parere. Nel frattempo possiamo continuare a visitare altre cantine dell’Oltrepò.