Sono rientrata ieri in tarda serata da un fine settimana nella città eterna e dintorni. È momento di Vinòforum, il più grande evento sul vino a Roma.

Ringrazio per il graditissimo invito Manuela Pascucci @fatamorgana972 e Michela Donati @mimmiwinelover che all’interno di questa manifestazione hanno ideato una Wine Experience molto coinvolgente sui vini laziali.

Sommelier molto preparate si sono prodigate attraverso blog e progetti interessanti anche su Instagram per promuovere un territorio variegato, ricco ma poco conosciuto: il Lazio.

Vinoforum degustazione vini del lazio Presenti una ventina di giornalisti, influencer e wineblogger da tutta Italia per Roma Caput Vinum, una masterclass, un viaggio attraverso le cantine ed i vitigni autoctoni di questa regione di cui si parla ancora troppo poco.

Palpabile l’emozione di Manuela e Michela che hanno introdotto la serata con parole cariche di passione e di amore per questa terra. Costruttivi gli interventi dei produttori e dei wineblogger che si sono alternati con racconti avvincenti, pochi tecnicismi e tanto, tantissimo cuore, come piace a me. Un bellissimo momento di confronto.

La degustazione si è aperta con Nynphe, un metodo ancestrale di Donato Giangirolami che nasce da un terreno argilloso con tufo. Una bollicina fine e delicata, che rilascia profumi fruttati di pesca bianca. Note di erbe aromatiche e acacia.

Segue “Strappo alla regola“, un Metodo Classico pas dosè millesimato della cantina Le Macchie. Al confine con l’Umbria, Castelfranco per la precisione, roccaforte di difesa tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli, nasce questo spumante. Un luogo aspro ma straordinario. Un clima particolare con grande escursione termica tra il giorno e la notte. 40% Malvasia e 60%  Sangiovese, 46 mesi sui lieviti. Un blend particolare. Bollicina fine e persistente. Emergono profumi fruttati di melograno, ribes rosso.

Vinoforum degustazione vini laziali

Passiamo al vino frizzante secco rifermentato in bottiglia dell’azienda Fra i Monti: A la Volée. Senza aggiunta di lieviti, solfiti e zuccheri residui. Nasce da un ettaro di vigna a 420 m.s.l.m. in provincia di Frosinone. Macerazione sulle bucce per 4 giorni, non  filtrato e non sboccato. Naturalmente con evidente velatura colpisce per il suo arancione intenso. Complessità olfattiva, tannicità in bocca, bella beva,  freschezza e acidità. Dissetante e sicuramente interessante dal punto di vista gastronomico. Ha colpito il fatto che sia a base Semillon.

Antheios, Cantina Morichelli. Nasce a ridosso del Lago di Bracciano, in contrada Monte Cardeto (il simbolo dell’azienda è il cardo). Terreno di origine vulcanica con ottima esposizione. Cinque ettari di vigneto coltivati in biologico. Giallo paglierino con qualche riflesso dorato sprigiona sentori fruttati di pesca e mango. Fiori di campo. Un vino che parla di questo territorio attraverso una spiccata struttura e mineralità. Incrocio Manzoni 100%.

Parvus Ager. Malvasia puntinata. Un vitigno che ho conosciuto poco prima di questo evento e che trovo ad ogni assaggio intrigante per la sua capacità di essere sempre diverso. Questo vino nasce in un’azienda di 56 ettari situata al X miglio della Via Appia Antica, nel cuore dell’Agro Romano. Qui la vigna è presente dai tempi della Roma Antica. Terreno vulcanico che a sorsi racconta un lungo passato ed un presente che viene scritto da questa nuova generazione alla guida della cantina.

Nethum, Muscari Tomajoli, Vermentino da clone di origine corsa. Un’azienda nata nel 2007 dall’idea di Sergio Muscari Tomajoli, sui terreni vergini di famiglia situati in collina vicino alla città etrusca di Tarquinia. Due ettari di produzione a 7 km dal mare. Il vino viene conservato per 6 mesi sulle fecce fini che vengono riportate in sospensione grazie a numerosi bâtonnage. Matura per 6 mesi in acciaio ed altri 4 in bottiglia.
Un vino interessante per la complessità olfattiva. Note balsamiche, mela cotogna, agrumi, cedro, iodio. Grande freschezza e sapidità.

Tellenae, società agricola Stramacci. Malvasia Puntinata 100%. Poche bottiglie prodotte, numerate. Primo anno di produzione 2015. Il vino del G20, nasce da terreni vulcanici, con potassio, fosforo e ferro a 18 km dal mare. Grande mineralità e sapidità. Un vino dalla personalità prorompente e che si presta all’invecchiamento. I sentori fruttati vengono arricchiti dalle note dei terziari che emergono grazie all’affinamento in bottiglia. Fa solo acciaio ma regala profumi di passaggio in legno.

Abelos, De Sanctis, Frascati superiore DOCG. Malvasia puntinata 80% e Bombino bianco 20%. Fermentazione e affinamento in acciaio per queste uve che provengono dagli 11 ettari nella campagna di Frascati a 15 km a sud di Roma. Suoli vulcanici per questa zona molto vocata per la viticoltura. Conduzione biologica. Profumi di pesca gialla, ananas e miele millefiori, all’assaggio il vino ha una buona mineralità.

FolliaFollia, 2012 in magnum. Matteo Ceracchi. Sauvignon in purezza. Tre raccolte, a fine luglio, fine agosto ed una, tardiva, ad ottobre, dopo l’attacco della muffa nobile. Fermentazione spontanea senza aggiunta di lieviti. Affinamento in vasche di cemento. Viene rimesso sulle fecce dell’annata e delle annate precedenti. Non filtrato e non stabilizzato. Un “vino sempre diverso” come recita il retroetichetta. Un vino fuori dalle denominazioni, dalle convenzioni, ma estremamente capace di rappresentare al meglio questa zona. Il calice racchiude l’essenza del vino stesso: emozionare ogni volta, raccontare un territorio, il clima e la sua influenza sull’uva, il connubio tra natura e uomo. Un uomo che accetta, che accoglie e lascia esprimere. Poesia imbottigliata.

 

Rosato Vinoforum Roma caput VinumRosato Leda, di Federico Artico, Merlot ben maturo e Montepulciano. Un bel rosato che racconta l’intento e lo spirito del giovane vignaiolo Federico: raccontare fedelmente un territorio. Vendemmia precoce per questo rosato sincero che nasce nel cuore dei Castelli Romani, da terreni di origine vulcanica. Un cigno in etichetta, opera dello street artist italiano Diamond. 

Nemora, Cesanese di Affile, Vini Raimondo. Nasce dai territorio situati tra 450 e 550 m.s.l.m., esposti a sud/ovest e ovest con presenza di sabbia. Le uve vengono raccolte a piena maturazione, nell’ultima decade di ottobre. Il vino nasce da un ammollo nel mosto fiore per 7/10 giorni. La maturazione avviene per il 50% in acciaio e per il 50% in botti di legno da 500 litri mai di primo passaggio, per 9/12 mesi. Un omaggio al nonno. Ci sono voluti 20 anni di prove per ottenere questo vino “di territorio”. Fruttato con note di more, lamponi, marasche e nota balsamica. Bella mineralità.

Composto, Eredi dei Papi, blend di Syrah, Montepulciano e Merlot. Terzo anno di produzione per questa azienda giovane che ha rilevato i terreni dal nonno. Rese abbassate per una migliore qualità. Al naso intenso e complesso con note che virano dal fruttato alla spezia.

Nero Buono di Cori, il Colle Amato, azienda Pietrapinta, Riserva. Due anni di affinamento in legno tra barriques e tonneaux per questo vino che nasce da un territorio tra vento e mare. Primo assaggio per me di questo vitigno autoctono. Una piccola chicca. Note speziate di pepe nero e bianco, cannella e chiodi di garofano.

Abelos Anthelios fra i monti Vinoforum Tellenae

 

Ringrazio per l’ospitalità

@simonwallard

@maisonsanfilippoparioli

Per la cena ed i prodotti omaggiati

@lamolisana

@dsrsrl

E le cantine presenti alla masterclass

@viniraimondo

@cantinalemacchie

@donatogiangirolami

@pietrapinta

@fraimonti

@eredideipapi

@cantinamorichelli

@tellenae

@parvusager

@muscaritomajol

@artico

Ed infine le cantine che ci hanno ospitati:

@terredelveio

@santiapostoliwine

 

Foto: Lorenzo Parenti