Mouton-Rothschild. Si pensa subito al vino, uno dei più famosi al mondo. Ma con questo nome si pensa anche alle sue etichette. Diverse ogni anno.

Una cosa che senza ombra di dubbio mi affascina di una bottiglia è l’etichetta che parla di vino e racconta tantissimo anche di chi, questo vino, lo produce. 

Studiando per diventare sommelier, spesso mi sono lasciata condurre dalle etichette nelle case di contadini, nei ricordi, nei palazzi o nei castelli di antiche famiglie, tra le pagine di poemi epici, tra strofe di canzoni o versi di poesie, tra dipinti o rappresentazioni di mondi fantastici e immaginari, dediche o eventi storici che si intrecciano con la storia di ognuno di noi. 

Nel 1924, Jean Carlu, disegna l’etichetta per il barone Philippe. È l’anno in cui, per la prima volta, il vino della famiglia viene imbottigliato direttamente al castello.

L’iniziativa, forse perché troppo all’avanguardia, non ha seguito fino al 1945, anno che segna la fine della seconda guerra mondiale. 

Periodo difficilissimo quello della guerra per la famiglia Rothschild, di origine ebrea. La moglie del barone muore in un campo di concentramento mentre si salva in maniera miracolosa la figlia. Nel 1945, il barone incarica l’artista Philppe Jullian di disegnare l’etichetta. 

Una V di vittoria celebra la fine della guerra, del nazismo e l’arrivo della pace, nonché l’inizio di una tradizione. 

A partire dal 1945 infatti, ogni anno l’etichetta viene disegnata da un artista. E così Picasso, Chagall, Mirò, Dali, Warhol e persino il Principe Carlo, aggiunge arte visiva all’arte liquida. 

L’aspetto bizzarro che si nasconde dietro questa consuetudine è che l’artista chiamato a dipingere l’etichetta non riceve un compenso in denaro, ma viene pagato in bottiglie, tante quanto il suo peso corporeo. 

Trovo l’iniziativa di abbinare l’arte al vino bellissima. Ho scelto tra tutte, alcune etichette che mi hanno colpita, ma le potete ammirare dalla prima all’ultima sul sito di Mouton-Rothschild https://www.chateau-mouton-rothschild.com/

1924, la prima etichetta, di Jean Carlu, diventato cartellonista a soli 17 anni. Nel 1918 viene nominato Designer dell’anno da una giuria guidata da Cappiello. Il giorno stesso della sua nomina, Carlu perse il braccio destro in un incidente stradale. Questo fatto non gli impedì assolutamente di continuare nella sua carriera. Per Mouton-Rothschild un’immagine di ispirazione cubista.

Château Mouton Rotshild 1924

 

1945, la seconda etichetta, di Philippe Jullian, drammaturgo. Il disegno che celebra la pace, riprende la  “V per la vittoria” utilizzata da Churchill, durante la guerra,  per radunare le forze della libertà.

etichetta Mouton Rothshild per la vittoria anno 1945

 

Nel 1970 è Chagall a dipingere l’etichetta. Animali da cortile e persone in immagini tra il reale ed il simbolico.

Mouton Rotshild etichetta dipinta da Chagall

 

 

Nel 2005, l’etichetta è compito dello scultore italiano Giuseppe Penone. Con una formazione al Liceo Artistico di Torino, è stato uno degli artisti più originali del nostro tempo.   Protagonista del movimento dell’Arte Povera, Penone, nell’intento di rivelare la natura, ha tratto ispirazione dal mondo vegetale, unendo le forme di alberi, foglie e radici ad elementi del corpo umano. Per Mouton Rothschild la scelta è la rappresentazione di una foglia di vite e della mano dell’appassionato bevitore.

Etichetta Rotshild

 

Nel 2009 è Anish Kapoor a firmare l’etichetta. Artista che ho apprezzato molto per le sue grandi sculture-specchio, di cui conservo ancora nel telefono le foto. Opere che consentono allo spettatore di entrare nella sua arte fondendosi con essa. Per questa etichetta un gouache con un rosso a rappresentare il senso della vita.

Anish Kapoor per Mouton Rothschild

 

Nel 2010 l’illustrazione è stata richiesta dalla baronessa Philippine de Rothschild allo scultore americano Jeff Koons che rivisita l’affresco di Pompei con la nascita di Venere.

Château Mouton Rothschild Jeff Koons


 

Nel 2015, l’etichetta viene commissionata all’artista tedesco di fama mondiale, Gerhard Richter, nato nel 1932. Conosciuto per il suo lavoro in cui collega pittura e fotografia, per Mouton sceglie il processo da lui chiamato Flux. L’artista fissa, in una fotografia, il momento perfetto in cui i colori liquidi si fondono.

Mouton Rotshild