La storia cos’è? Un continuo processo di interazione tra lo storico e i fatti storici, un continuo dialogo senza fine tra presente e passato. Così lo definisce Edward Carr.

Ho accettato con estremo piacere il viaggio nella storia propostomi da Maria Grazia di Podere Sabbioni. Un viaggio in un territorio, le Marche, attraverso il tempo. Un viaggio che grazie alla curiosità insaziabile di studiosi come Simonetta Borgiani, Nazzareno Graziosi, Enzo Mancini e Fernando Pallocchini presenta una versione diversa e interessante della storia dei Piceni.

Una versione sicuramente coraggiosa, una narrazione scevra dal compito di celebrare necessariamente un vincitore, libera da scopi politici e che riconosce la grandezza di questo popolo, spesso nascosto dalla notorietà del popolo romano. 

Questa storia viene riscritta grazie ai dubbi, alle domande che gli studiosi si sono posti davanti alla mancata corrispondenza tra quanto finora scritto e le evidenze scientifiche legate ai reperti trovati nelle necropoli.

Chi fondò Roma? Non esiste una risposta documentale, ci sono però delle prove indiziarie derivanti da deduzioni logiche e logiche e logistiche: i Piceni erano molto abili nella lavorazione dei metalli che reperivano lungo la costa tirrenica. La priorità fu la costruzione di uno sbocco sul mare. Il porto di Ostia venne costruito prima della città di Roma. Chi può essere stato?

Inoltre, pura curiosità, i primi re di Roma si chiamavano Anco Marzio (Anco-Ankon) e Numa Pompilio (Numa-Numana).

Lo sguardo critico ha permesso un confronto tra la storia derivata dalle fonti bibliografiche e l’archeologia e ha evidenziato altre dinamiche circa la formazione della civiltà picena, preesistente a quella dei sabini.  

Il picchio è il simbolo delle Marche

Per rileggere la storia viene proposto un vero e proprio percorso turistico in 10 tappe (193 km per 3 ore e 42 minuti)  il cui scopo è quello di portare alla luce i frammenti di storia raccolti nei musei civici e i segni d’arte lasciati sui luoghi marchigiani.

A guidarci in questo viaggio, il picchio, simbolo delle Marche.

 

La narrazione parte da Sirolo, dalla Necropoli picena, scoperta solo nel 1989. All’interno della necropoli la tomba più grande, dedicata alla regina di Sirolo, è ricca di oggetti ornamentali personali di pregio e di carri che delineano la figura di una donna forte con un ruolo importante nella società, contrariamente a quanto finora emerso.

La seconda tappa proposta è la città di Recanati che attraverso i siti archeologici proposti racconta di un nuovo modello di società più stanziale in cui prevale l’interesse privato della famiglia e che si basa sull’agricoltura e sull’allevamento di animali domestici.

Poi Loreto e le sue verità. Loreto, Laurento, Laurentum. Città fiorente già precedentemente alla nascita di Roma. Per dimostrare che Loreto è Laurentum, il dottor Nazzareno Graziosi, ha recuperato, in una biblioteca di Padova, una copia con traduzione originale dell’Eneide nei cui versi si fa riferimento alla città di Loreto, fondata dal re Pico e ai Piceni suoi sudditi. Una traduzione che avvalora la tesi secondo cui Loreto esisteva già ben prima del 1290 d.C., anno di fondazione secondo gli storici.

Belmonte Piceno. Il sito più importante della cultura picena di epoca arcaica e unico sito delle Marche in cui una tomba guerriera, la tomba del duce, contiene una stele con iscrizione sub-picena. È presente la parola pùpùn , ovvero signore, che secondo gli storici è un termine di autoidentificazione dei Piceni. In questo paese si trovano tutte le tracce di un popolo che ha iniziato a espandersi in gran parte dell’Europa, molto prima dei romani. Le tombe ricche di oggetti di valore testimoniano un grande potere economico e sociale derivante dai traffici commerciali.

San Ginesio. Riposa qui Pipino il Breve con la moglie, secondo il prof. Giovanni Carnevale.

Abbadia di Fiastra, Riserva naturale istituita nel 1984. Nell’Abbazia si trovano il museo archeologico, il museo dell’arte contadina e il museo del vino.

Podere Sabbioni, vigna, situata nell'Abbadia di Fiastra, dei monaci cistercensi

Vigneto di Podere Sabbioni, Abbadia di Fiastra

Imperdibile tappa Podere Sabbioni, situato nella zona di protezione del perimetro dell’Abbadia.

Podere sabbioni particolare della facciata della cantina Il grano è un particolare della facciata della cantina Podere sabbioni   Il papavero è un particolare dell'affresco della facciata della cantina di Podere Sabbioni

Nelle foto la pittura murale, creazione di Benito Leonori per Podere Sabbioni.

Altre tappe Tolentino, Urbisaglia, San Claudio al Chienti, Macerata, San Severino, Matelica.