L’altra sera, a conclusione del mio corso al Comité Champagne ho voluto cedere ad uno degli abbinamenti più famosi: ostriche e Champagne.

Non dispongo di strumenti scientifici utili alla rilevazione dell’umami, ma ho voluto seguire le indicazioni presenti nella pubblicazione scientifica di Nature, un fenomeno che si ricrea grazie all’abbinamento ostriche e champagne.

Ho scelto lo champagne Barnaut, R.M., Grand Réserve, Brut, 66% Pinot Nero e 34% Chardonnay, provenienti da 3 Grand Cru: Bouzy, Ambonnay e Louvois.

Questo Champagne dopo la fermentazione alcolica in acciaio subisce la fermentazione Malolattica. Seguono 36 mesi sui lieviti. Si compone per il 30% di vini di riserva. Riposa 4 anni in acciaio e bottiglia. Dosato 6 gr/l.

La degustazione dello champagne Barnaut Grand Réserve Brut

Colore caldo e dorato, bolla fine, delicata e persistente. Al naso non risulta essere particolarmente intenso ma stupisce per il suo bouquet molto ampio. Subito note di frutta matura, pera, pesca. Poi frutta secca, noce, fico a cui si aggiunge la speziatura. In bocca interessante la struttura, la sua complessità. Si percepisce una verticalità nel mezzo. Persistenza che fa emergere note di iodio, tabacco e torrefazione. Abbinamento riuscito perfettamente. Champagne esaltato dalle ostriche e ostriche esaltate dallo Champagne.