Una calda sera d’estate, un ritrovo tra appassionati di vino e una bottiglia di Radikon Ribolla Gialla.

Protagonista della serata Radikon 2007, ribolla gialla.

Vendemmia manuale dei grappoli ad ottobre. Le uve diraspate vengono poste per la fermentazione alcolica in tini di rovere. Questa fermentazione avviene a contatto con le bucce senza controllo della temperatura e senza aggiunta di solfiti. Una volta terminata la prima fermentazione, i tini vengono colmati e chiusi. Si lascia il vino a contatto con le bucce per tre-quattro mesi. In questo periodo avviene la malolattica.

In seguito alla svinatura il vino viene lasciato in botti di rovere per quattro anni. Non filtrato, non chiarificato, senza solforosa aggiunta.

Apriamo la bottiglia con cautela, carichi di curiosità. Ne versiamo un poco nei bicchieri ed avvertiamo subito che il profumo, chiuso per anni, resta timido, senza alcuna fretta di offrirsi.

Il colore è arancione e carico di vivacità. Nota molto pungente, persistente di incenso che sovrasta le altre. Tra una parola e l’altra lasciamo passare i minuti, ma il vino resta a custodire ogni sentore.

Non adatto alla cena appena consumata, trova la sua collocazione a pasto terminato, da solo.

È un vino che non lascia scampo.

Vino da meditazione, lo definiscono in tanti, ma la meditazione cos’è?

Cessare ogni umano pensiero, svuotarsi di ogni conoscenza per raggiungere il centro di se stessi e mantenere la presenza. Io lo definirei prima che un vino da meditazione un vino dell’attesa. Si resta in trazione, con curiosità ed emozione rivolti all’apertura del bouquet. Mette alla prova pazienza e curiosità, detta i tempi e sono tempi lunghi.

Il Radikon Ribolla gialla non è adatto a chi pretende tutto subito, si svela lentamente in un tempo dilatato che vede una nuova alba ed un nuovo tramonto. A chi non demorde, regala profumi intensi di frutta secca tra pera e albicocca, di spezie dolci e miele, una leggera affumicatura rimane. In bocca non cambia il suo carattere dato da un’elevata e sorprendente acidità, bella la mineralità che accompagna la persistenza.
Vino assolutamente da condividere, con appassionati e con coloro che sono liberi da qualsiasi pregiudizio.