È difficile parlare di vino, almeno per me, lo faccio timidamente, come si fa con gli argomenti delicati, con la consapevolezza di conoscere solo in minima parte un mondo così vasto e affascinante.

Difficile scrivere di una serata che vede protagonisti i vini Chardonnay dell’azienda Lunelli, quando a guidare la degustazione è Ruben Larenti in persona.

È difficile descrivere le persone, soprattutto se sono del calibro di Ruben Larentis. Un uomo che vanta un curriculum ricco di successi e riconoscimenti.

Con grande carisma Ruben ci ha accompagnati nell’assaggio delle bottiglie che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.

Protagonista nel bicchiere, lo Chardonnay in alcune sue declinazioni.

  • Ferrari Perlé bianco 2010
  • Villa margon 2017
  • Ferrari Perlé bianco 2007
  • Giulio Ferrari riserva del fondatore 2004
  • Giulio Ferrari riserva del fondatore 2008

Nelle parole di Ruben è possibile cogliere tutta la sua passione per la terra, per i grappoli di uva, per il suo lavoro. Traspare una grande responsabilità nel creare ogni volta un prodotto eccellente che non tradisca le aspettative del pubblico.

Ruben racconta di quanto sia importante, nei passaggi che portano alla nascita di un vino così “tecnico” come lo spumante, lasciare spazio al vitigno, a ciò che esprime in maniera differente ad ogni vendemmia, un grande rispetto per la natura, coi suoi cicli ed i suoi tempi.

Le degustazioni mettono in risalto l’evoluzione dello chardonnay, in un primo calice (Ferrari perlé bianco 2010), rigido e fresco ma capace di farsi negli anni via via più profondo e di spessore.

I sentori di lievito, negli spumanti, accarezzano la mucosa e non sovrastano mai, in nessuna prova olfattiva, gli altri profumi.

Protagonista è sempre il frutto, che solo nell’etichetta 2004, proveniente da selezionati grappoli della vigna più antica di proprietà lunelli (Giulio Ferrari riserva del fondatore), cede il passo a persistenti sentori di biscotto.

Nello spumante dedicato all’uomo che ha creato un mito, il colore si scalda, il perlage diventa finissimo e persistente ed il palato si fa più morbido.

La filosofia della famiglia Lunelli, grazie all’arte di Ruben, è tutta in quei bicchieri.

Un connubio perfetto tra uomo e natura, in cui il controllo da parte dell’uomo sulla natura non è mai totale, anzi, la mano dell’uomo si ferma ad accogliere ogni minima espressione dei grappoli e la traduce.

La degustazione: Perlé bianco 2021 Ferrari

Ferrari Perlé bianco 2010 Riserva

Ferrari Perlé bianco 2010, Chardonnay, vendemmia manuale, oltre otto anni sui lieviti. Alla vista si presenta giallo paglierino con un perlage fine numeroso e persistente. Al naso floreale e fruttato, gelsomino e agrumi, frutti a polpa bianca, mela, che si percepiscono in maniera netta poi note di spezie e torrefazione. Morbido ed elegante nel suo essere fresco, rigido e sapido, lascia pensare ad una suadenza che arriverà negli anni. Buona persistenza. 

 

Villa Margon 2017, Chardonnay Lunelli

Villa Margon, cantine Lunelli, chardonnay, ricordo della mia cena di Natale ais 2019 con Ruben Larentis

Chardonnay in purezza, accompagnati da Ruben Larenti assaggiamo un vino che nasce da uve provenienti da vitigni della famiglia Lunelli a sud-ovest di Trento. Affina parte in acciaio e parte in legno di diverse dimensioni per quasi un anno e conclude l’affinamento in bottiglia per almeno 8 mesi. Alla vista è giallo paglierino carico con riflessi oro. Intenso e complesso, emerge il vitigno con le sue note fruttate, mela e agrume, e floreali con il gelsomino. In bocca eleganza e struttura, il legno amplifica le caratteristiche del vitigno senza penalizzarle. 

 

Ferrari Perlé bianco 2007

ferrari perlé 2007, cantine Lunelli

Chardonnay, oltre otto anni sui lieviti. Alla vista giallo paglierino con una bollicina sfumata, raffinata e persistente. Al naso compare subito il lievito, crosta di pane tostato, ma lascia spazio al frutto, agrumi canditi, pepe bianco e miele. Fresco, sapido, molto persistente ma delicato e suadente. Nasce da una vendemmia anticipata alla notte del 6 agosto, vendemmia che ha permesso di mantenere intatta la giusta acidità. È un vino che si può bere da solo.

 

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2004

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2004, ricordo della mia cena con Ruben Larentis

Il signor Giulio, Chardonnay proveniente dai vigneti della famiglia, Maso Pianizza, un piccolo tesoro a 600 metri di altitudine. Oltre 10 anni sui lieviti. Dosato 2,5. Questo vino nasce sotto una buona stella, un clima favorevole dal germogliamento alla vendemmia. Nasce fortunato è vero, ma dimostra il suo carattere forte e deciso arrivando a ricevere premi e riconoscimenti in Italia e all’estero. Alla vista è giallo paglierino con netti riflessi dorati. Cristallino. Perlage fine e persistente. Al naso intenso e complesso, con note floreali di montagna e fruttate, frutta secca, agrumi canditi, pepe. All’assaggio è espressivo, fresco, sapido e molto molto persistente. 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2008

Io e Ruben Larentis, enologo della famiglia Lunelli

In anteprima e accompagnati da Ruben Larenti, proviamo uno Chardonnay, vigneto Maso Pianizza. Oltre 10 anni sui lieviti che conferiscono complessità, dosato poi a 3 grammi. Alla vista giallo paglierino carico, brillante con riflessi dorati. Perlage fine. Le bollicine affollano il bicchiere mentre si rincorrono continuamente liberando sentori di pasticceria, crema e cioccolato, frutta matura e spezie. Intenso e complesso. In bocca acidità viva mantenuta grazie alla vendemmia anticipata, fresco e sapido. Riserva molto espressiva, elegante e persistente.