Lo slogan del Comitè Champagne è: “I progetti di tutti sono molto più proficui delle prodezze di pochi”. 

Il Comité Champagne è da sempre impegnato, al fianco delle Maison e dei Vigneron in un ambizioso progetto che punta a raggiungere il 100% di viticoltura ecologica, anche tramite ibridazione con vitigni resistenti, semplicemente perchè migliore, senza posizioni ideologiche. 

Il progetto, molto ampio, è articolato in fasi di diagnosi, pianificazione, sostegno finanziario, formazione, verifiche degli indicatori ambientali, azioni collettive e conta ben 99 impegni assunti. Si tratta di un percorso davvero rilevante che prevede:

  • riduzione impronta di carbonio in edilizia e con riduzione dello spessore del vetro delle bottiglie
  • recupero dei rifiuti, delle vinacce, da impiegare nella cosmesi, nella produzione di mangimi, in distilleria
  • più agronomia e meno biochimica, ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, restaurare l’equilibrio del vigneto, abbandonare il concetto “un problema, una molecola”. Un ecosistema in salute si difende da solo
  • ripristino degli equilibri naturali con presenza di predatori che si nutrono di specie nocive
  • programma di ibridazione naturale regionale e nazionale, grazie all’incrocio con i vitigni resistenti con la finalità di ottenere la tipicità. I vitigni resistenti riducono l’utilizzo di prodotti per oidio e peronospora. Da questa ibridazione emergeranno vitigni in grado di supportare il cambiamento climatico
  • confusione sessuale, metodo che rilascia nel vigneto feromoni di sintesi che interferiscono con quello emanato naturalmente dalle femmine. L’ambiente saturo di feromone impedisce al maschio di intercettare agevolmente le tracce utile, impedendo la fecondazione. Metodo utile per la tignoletta.
  • viticoltura di precisione, con l’introduzione in vigna di attrezzature smart. I robot sono dotati di sensori che captano le necessità del terreno nelle varie aree e delle piante. Grazie alla mappatura che ne deriva, agli algoritmi agronomici, si interviene solo ed esclusivamente dove necessario con conseguente riduzione di fertilizzanti minerali in favore di quelli organici, riduzione di fitofarmaci e fungicidi
  • inerbimento 
  • infrastruttura agroecologica con vegetazione a bordo strada, importanti per la biodiversità e muretti a secco
  • selezione accurata dei trasporti, limitando quello su gomma a favorendo del trasporto su treno. Interessante il progetto pilota del trasporto su barca a vela.

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